Smetti di rimandare a domani la tua vita grazie ad una semplice riflessione.
Per quanto la vita sia breve, noi la rendiamo ancora più breve sprecando allegramente il nostro tempo.
Victor Hugo
Lo facciamo in moltissimi ambiti: nel lavoro, nelle faccende di casa, nelle relazioni, con la nostra salute, con i nostri impegni e con decine di altre cose. Ci raccontiamo continuamente scuse, facciamo di tutto pur di non prendere in mano la nostra vita ed i nostri sogni.
Che si tratti di:
- cambiare città;
- tornare in forma;
- avviare quel progetto di cui spesso sogniamo ad occhi aperti;
- rimetterci a studiare per intraprendere il lavoro dei nostri desideri;
- organizzare quel viaggio speciale per cui non abbiamo mai tempo e denaro;
- voler chiudere quella relazione tossica che sta lentamente prosciugando tutte le nostre energie.
Vorremmo davvero cambiare la nostra vita, ma continuiamo a rimandare a domani per pigrizia, per paura, per mancanza di tempo…
Ecco, forse sul tempo dovremmo soffermarci un momento.
Il metro del tempo

Lo ricordo come se fosse ieri.
Ero seduto su una di quelle scomode sedie con il bracciolo prendi appunti cigolante e decisamente di poco supporto per il mio block notes. Ma non mi importava, ero così immerso in ciò che diceva lo speaker sul palco da non rendermi conto di quanto fossi storto e scomodo su quella sediolina di metallo.
Si parlava della fugacità della vita, della morte e della gioia di esistere. Argomenti che sembrano cozzare tra loro, ma che alla fin fine sono legati indissolubilmente e prima ne diventiamo consapevoli, meglio è.
Ad un certo punto, in un momento di silenzio, lo speaker estrasse dalla tasca un metro da sarta fatto di cartone e, guardando lentamente tutta la platea, disse che avrebbe mostrato con semplicità quanto la vita sia breve.
Molto semplicemente tese il metro davanti a sé e disse:
“Oggi l’aspettativa di vita media in Italia è di circa 80 anni. Eliminiamo quindi dal nostro metro tutto ciò che sta dopo il centimetro 80.”
A questo punto rimase un metro di carta lungo 80 centimetri e lo speaker prosegui.
“Io ho 40 anni. Tagliamo quindi dal metro tutta la parte che va da 0 a 40.”
Ora del metro rimase solamente una striscia di 40 centimetri. Molti in sala iniziarono a comprendere dove lo speaker volesse andare a parare, ma questo prosegui dicendo:
“Aspettate, dobbiamo tenere conto che passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo. Dobbiamo quindi tagliare altri 13,5 centimetri.”
A questo punto il metro iniziale, che sembrava tanto esteso, si ridusse ad un misero pezzettino di carta.
“Questi 26,5 centimetri corrispondono ai poco meno di trent’anni che mi restano, ipoteticamente, da vivere con consapevolezza. Certo, ci sono persone che purtroppo ci lasciano prima ed altre che hanno la fortuna di vivere una vita lunga e serena, ma la questione di fondo è un’altra. Quanto tempo vogliamo ancora concederci prima di prendere in mano la nostra vita e di iniziare a realizzare i nostri sogni? Per quanto ancora vogliamo rimandare a domani? Domani non ci sarà per sempre.”.
Solamente molto tempo dopo ho scoperto che questa piccola perla fa parte in realtà di un film di Nanni Moretti:
Concludendo
Spero con questo articolo di aver suscitato in te quella stessa voglia di agire che maturò in me mentre riflettevo su quanto mi era appena stato mostrato. Riflettere sulla fugacità della vita è sicuramente un buon modo per smettere di rimandare a domani i nostri progetti, sogni ed impegni.
Vorrei però che tu non vivessi questa riflessione come qualcosa di cui angosciarti, ma al contrario come un’opportunità. Dopotutto, come disse Abraham Lincoln
Alla fine, ciò che conta non sono gli anni della tua vita, ma la vita che metti in quegli anni.
Impegnati costantemente per vivere al meglio, per vivere bene e per divertirti continuamente. Fai in modo di non avere rimpianti e non sprecare il tempo che ti è concesso.
A presto,
Luigi
Foto di Fallon Michael e Diana Polekhina